L’orgoglio del “Made in Abruzzo”. Tiziana Magnacca neo assesore regionale alle Attività Produttive, Ricerca industriale e Lavoro.
Tailleur bianco, Presentosa al collo perché «noi abruzzesi abbiamo carattere, temperamento, orgoglio e fierezza», sorridente ed energica. È così che Tiziana Magnacca, neo assessore regionale alle Attività Produttive (Industria, Artigianato, Commercio), Ricerca industriale e Lavoro, risponde alle domande di Abruzzo Economia in un’intervista lucida e puntuale. Finalmente, una donna alla guida di un assessorato di peso.
Assessore, le deleghe che le sono state conferite incidono fortemente sull’economia della nostra regione. Con quale spirito assume questa nomina di grande responsabilità? «Sono orgogliosa di rappresentare il “Made in Abruzzo”. Da donna abruzzese e donna delle Istituzioni, essendo stata per dieci anni il sindaco della mia città, San Salvo, e ricoprendo ancora oggi la carica di presidente del Consiglio comunale. Sono profondamente onorata di poter rappresentare l’economia di questo territorio. Ringrazio il presidente Marco Marsilio del valore delle deleghe che mi sono state assegnate in una regione dove il settore industriale e manifatturiero contribuisce in maniera corposa al Pil. La scelta del nostro Presidente si è rivelata strategica. Nella mia esperienza amministrativa e istituzionale pregressa mi sono misurata con una città che fa della vocazione produttiva il suo più importante asset, ma al tempo stesso dimostra la sua sensibilità politica. Ha infatti dato fiducia a una donna, in un settore che può apparire molto maschile».
Quale sarà la linea strategica delle politiche a supporto delle aziende abruzzesi?
«Insieme costruiremo e sicuramente rafforzeremo le politiche che sono finalizzate a rendere ancora di più la Regione Abruzzo come la regione del manifatturiero italiano. Per molti versi veniamo equiparati al Nord-Est italiano sia per il numero di occupati in questo settore, sia per il Pil che riusciamo a produrre proprio in questo ambito. Quindi le azioni che sicuramente il presidente Marsilio intende mettere in campo sono tese a rafforzare la capacità di creare le condizioni di una maggiore competitività delle aziende che già ci sono in Abruzzo e mi riferisco ai temi caldi dell’automotive, dove ovviamente avere una Regione amica è fondamentale per convincere le proprietà straniere a restare nel territorio. Ci concentreremo anche e molto sulle politiche volte ad attrarre nuovi investimenti. Con un atteggiamento, quindi, da un lato di protezione verso l’esistente, dall’altro fortemente attrattivo verso quelle fette di mercato che ancora possono essere interessate a venire in una regione che fa del lavoro un suo importante punto di riferimento e che al tempo stesso dovrà essere smart, moderna ed europea».
Sono orgogliosa di rappresentare il “Made in Abruzzo”. Da donna abruzzese e donna delle istituzioni, essendo stata per dieci anni il sindaco della mia città, San Salvo, sono onorata di poter rappresentare l’economia di questa regione.
Il nostro territorio, collocandosi in una posizione strategica per l’intero Paese, necessita di infrastrutture moderne
soprattutto per rendere competitivo il comparto produttivo. Poi c’è il tema della twin transition, green e digital. Come si approccia a queste grandi sfide per l’Abruzzo?
«Attraverso politiche infrastrutturali che sono necessarie a rendere competitivo l’Abruzzo. Politiche fiscali e politiche sicuramente di incentivazione che possono permettere di proiettarci definitivamente verso il futuro, in un momento in cui i cambiamenti sono rilevanti in termini di transizione energetica e transizione digitale. L’Abruzzo vuole vincere questa sfida utilizzando a piene mani tutte le possibilità che vengono dai finanziamenti europei e da quelli che ci ha trasferito il governo quest’anno, che contiamo di poter ancora avere negli anni successivi. Potenziare le infrastrutture ci permetterà di diventare davvero una regione moderna perché si è dimostrato come la infrastrutturazione di un territorio porta benefici non solo in termini economici, ma al tempo stesso benefici anche in settori che non sono strettamente collegati al Pil, come la salute e l‘istruzione. Avere un’economia forte non può prescindere dalla infrastrutturazione viaria, ferroviaria e portuale. Sono presupposti indispensabili per poter continuare a crescere ed essere credibili.
E poi c’è il digitale: occorre essere veloci e su questo il tema è quanto riusciamo a stare al passo con i tempi. L’intelligenza artificiale è un tema che riguarda tantissimo l’industria, ci sono stabilimenti che si sono già attrezzati per poter lavorare con l’AI, chiaramente facendone un uso etico per garantire il mantenimento dell’occupazione; è una sfida di cui da cui non dobbiamo arretrare e di cui non bisogna avere paura. Occorre solo regolamentare e su questo ci siamo, ci saremo. Faremo di questa regione una regione con il Pil ancora più importante da un reddito pro capite in grado di dare a tutti gli abruzzesi la possibilità di vivere una vita dignitosa e in grado di accogliere il progetto di vita che ciascuno di loro ha».
Costruiremo e rafforzeremo le politiche che sono finalizzate a rendere ancora di più la regione Abruzzo come la regione del manifatturiero italiano
Le imprese, oggi, devono necessariamente riorganizzarsi, efficientare la propria struttura, investire e al contempo fare i conti con l’accesso al credito sempre più difficile. Come affiancarle in questo senso?
«Sicuramente c’è la possibilità di Fira di aprire un bando che finanzia gli interessi sui mutui dei finanziamenti destinati proprio alle imprese e al mondo imprenditoriale abruzzese e sarà accanto alla più grande misura di microcredito per cui sono stanziati 42 milioni di euro dalla Regione Abruzzo, che vedrà la luce nel prossimo semestre. Queste sono misure che vanno ad alleggerire il peso dell’accesso al credito della imprese e quindi le sostengono e lo aiutano anche in relazione alla possibilità di fare investimenti chiaramente ricorrendo a finanziamenti esterni. Ma accanto al credito ci sono tantissime altre misure. Partirà ad esempio da qui a giugno anche un altro finanziamento, un bando grazie all’intervento di Marsilio che ha firmato un protocollo con INAIL per cui partiranno dei percorsi di formazione proprio sulla sicurezza nei posti di lavoro a cui teniamo particolarmente utilizzando pienamente sia le risorse del PNRR che i FES e i FERS oltre alle dotazioni per i contratti di sviluppo. Presidenza della Regione che, sono certa, appoggerà ogni iniziativa tesa a migliorare le condizioni delle imprese e dei lavoratori nella nostra regione. Il tutto sempre in accordo con le parti sindacali, con le associazioni di categoria così come occorre fare in una regione moderna, mentre il presidente Marsilio ha già ampiamente dimostrato come la filiera politica con il governo centrale sia in grado di portare proficui frutti alla nostra regione. Di qui i rapporti con il MIMIT e il ministero del Lavoro, che ci affiancano ogni giorno».
In che modo sostenere le micro-imprese nel commercio e nell’artigianato, che, con maggiori difficoltà a causa delle piccole e piccolissime dimensioni, hanno subito maggiormente le conseguenze negative dalla pandemia e dall’espansione delle compravendite sui portali on line?
«Non dobbiamo trascurare queste importantissime realtà. Settori in forte sofferenza. In Italia, negli ultimi dieci anni, sono scomparse botteghe che erano pezzi storici della nostra economia e il commercio ha subito il colpo delle vendite online e prima ancora delle grandi catene dei centri commerciali. Tuttavia, la possibilità di utilizzare nuovi sistemi di interconnessione e nuove possibilità comunicative col pubblico deve essere impiegata anche per settori come quello artigianale e del commercio. Intanto la Regione Abruzzo si attiva attraverso una serie di incentivi pubblici che diventeranno ancora più corposi nei prossimi anni, utilizzando pienamente fondi messi a disposizione dall’Europa e dall’FSE, che utilizzeremo come cofinanziamento. E questa è la vera grande novità del governo Meloni, che ci permetterà di mettere a disposizione percorsi formativi e quindi di riqualificazione del personale e al tempo stesso percorsi di sostegno all’economia delle PMI che possano andare incontro alle nuove esigenze del mercato e che siano compatibili con le nuove infrastrutture tecnologiche. Sicuramente l’artigianato può e deve vivere una nuova stagione che sappia valorizzare l’unicità di un mondo che ci consente di fare la differenza in Europa e non solo. Il commercio deve essere visto come un settore imprescindibile anche per sviluppare servizi adeguati a un asset importante come il turismo. Nessun disfattismo dunque. Occorre lavorare e mettere in campo idee e sinergie».