Motore degli investimenti regionali, sono la chiave per il futuro degli abruzzesi: capirne le potenzialità e utilizzarli al massimo vuol dire staccare il biglietto vincente per la competitività.

Fondi per la Coesione: l’eleganza istituzionale della nomenclatura non rende appieno le dimensioni della loro importanza. Eppure sono il principale motore degli investimenti della Regione Abruzzo e capirne i meccanismi, sfruttarne le potenzialità, significa di fatto staccare il biglietto della competitività degli abruzzesi nel futuro. I Fondi per la Coesione includono il FESR, l’FSE e il FSC, provenienti da risorse europee e nazionali.

FSE+ è il principale strumento dell’Unione europea per prevenire e combattere la disoccupazione, sviluppare competenze e favorire l’integrazione sociale nel mercato del lavoro. Il FESR persegue l’obiettivo della correzione dei principali squilibri regionali attraverso il sostegno allo sviluppo delle regioni e alla riconversione delle regioni industriali in declino. FSC è lo strumento finanziario principale per attuare le politiche nazionali per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e rimuovere gli squilibri economici e sociali.

Concluso il ciclo 2014-2020 con risultati significativi, che illustreremo di seguito, la programmazione dei Fondi per la Coesione per il ciclo 2021-2027, con una dotazione di circa 2,3 miliardi di euro, rappresenta una delle sfide più ambiziose e strategiche per il futuro dell’Abruzzo e dell’intero Paese, aprendo a una nuova fase di investimenti volti a promuovere la competitività del territorio, favorire l’inclusione sociale e accelerare la transizione verso un’economia sostenibile e digitale.

Le risorse disponibili

L’Accordo per la Coesione 2021-2027, sottoscritto dalla Regione Abruzzo con il Governo italiano lo scorso febbraio, destina circa 1 miliardo e 257 milioni di euro di risorse FSC a interventi strategici in settori prioritari come infrastrutture, innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Questo approccio integrato rafforza il ruolo della politica di coesione come motore di sviluppo e resilienza per affrontare le sfide contemporanee.

I fondi FESR e FSE+ 2021-2027 completano questo quadro, con una dotazione complessiva di 1 miliardo e 87 milioni, di cui 681 milioni destinati al FESR Abruzzo e 406 milioni di euro al FSE+. Tradotto significano risorse per l’innovazione, la digitalizzazione, la ricerca, il miglioramento delle competenze della forza lavoro e l’inclusione sociale. La combinazione di risorse europee e nazionali punta a massimizzare l’impatto degli investimenti sul territorio, con una governance multilivello che coinvolge enti locali, ministeri e attori territoriali.

Bilancio intermedio: i primi risultati

Per quel che riguarda il FSC, dopo la pubblicazione a luglio della Delibera Cipess di approvazione dell’Accordo per la Coesione, sono state avviate immediatamente le attività propedeutiche all’attuazione degli interventi. Per i fondi FESR e
FSE+, a distanza di tre anni dall’avvio della programmazione 2021-2027, emerge un quadro in linea con la media nazionale, con obbligazioni giuridicamente vincolanti avviate pari al 15,06% corrispondenti a 61 milioni su FSE+ e al 16% per circa 109 milioni su FESR.

Tra i risultati preliminari figurano:

  • l’accelerazione della spesa: il tasso di utilizzo delle risorse ha raggiunto livelli superiori rispetto ai cicli precedenti, grazie a una maggiore capacità amministrativa e a una pianificazione più efficace;
  • l’attenzione ai progetti innovativi: settori come la transizione energetica, la mobilità sostenibile e la digitalizzazione hanno beneficiato di investimenti significativi, generando impatti positivi sull’economia locale e sull’ambiente;
  • forte spinta all’inclusione sociale: l’FSE+ ha sostenuto programmi di formazione e occupazione, con un focus sulle categorie più vulnerabili, come giovani, donne e disoccupati di lunga durata.

Nonostante questi progressi, persistono alcune criticità, legate alla complessità delle procedure amministrative e alla necessità di un maggiore coordinamento tra i vari livelli di governance.

La firma a Pescara dell’accordo sull’Hub delle competenze. Da sinistra: Giovanni Anastasi, presidente Formez; il ministro
della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo; il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; il presidente della provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, in rappresentanza dell’Upi – Unione delle Province d’Italia; Gianguido D’Alberto dell’Anci Associazione nazionale comuni italiani; Lorenzo Berardinetti dell’Uncem – Unione nazionale comuni comunità enti montani
Il Programma di Sviluppo e Coesione: 2000-2020, un modello di riferimento.

Un esempio emblematico dell’efficacia della politica di coesione è appresentato dal Programma di Sviluppo e Coesione (PSC) 2000-2020, che ha mobilitato oltre 2 miliardi di euro per interventi strategici in settori chiave come trasporti, ambiente, cultura e sociale. Tra i successi più rilevanti spicca la risposta alla crisi pandemica: oltre 130 milioni di euro sono stati destinati a interventi per superare l’emergenza Covid-19, dimostrando la capacità del PSC di adattarsi rapidamente alla copertura di situazioni impreviste.

Nel 2024, il completamento dei progetti del ciclo 2000-2020 ha subito un’accelerazione, con il 13% di progetti chiusi in più rispetto al 2023. Su un totale di 3.437 progetti: oltre l’86% è stato collaudato o risulta in fase di chiusura; solo il 2% è ancora in fase di progettazione.

Questi risultati sottolineano la necessità di un forte presidio tecnicoamministrativo per superare le criticità e garantire la piena attuazione dei progetti.

Innovazione e capacity building: il progetto HUB delle competenze.

Uno dei principali punti di forza della Regione Abruzzo è stato l’introduzione di un approccio metodologico innovativo attraverso il progetto di sistema “HUB delle competenze” finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo e Coesione. Questo progetto ha rappresentato un modello pionieristico di collaborazione interistituzionale, sviluppato in partnership con ANCI, UPI e UNCEM Regionali, con l’obiettivo di collegare in modo efficace la pianificazione strategica regionale alle necessità concrete del territorio.

Nella sua fase pilota, il progetto si è focalizzato sul superamento dei cosiddetti “progetti incagliati”, avviando un processo di assistenza personalizzata porta a porta. Grazie a questo approccio, i Comuni sono stati affiancati direttamente attraverso attività di formazione mirata rivolta ai tecnici locali, con particolare attenzione alla redazione delle procedure di rendicontazione e alla chiusura della spesa. Questo intervento ha permesso di guidare le amministrazioni comunali passo dopo passo, favorendo la risoluzione di criticità e garantendo un significativo miglioramento nella gestione e nell’utilizzo dei fondi disponibili.

Gli obiettivi principali di questo progetto sono stati centrati, ovvero: il miglioramento della performance attuativa attraverso il rafforzamento della capacità dei soggetti coinvolti nella gestione dei fondi; il rafforzamento delle competenze attraverso la formazione tecnica, normativa e finanziaria agli attori locali.

Il 1° luglio 2024, a Pescara, è stata segnata una tappa fondamentale in questo percorso: insieme al Dipartimento della Funzione Pubblica sono state gettate le basi per una gestione dei fondi più efficiente e tempestiva. Un elemento centrale di questa svolta è rappresentato dalla spinta verso la digitalizzazione, con l’introduzione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per automatizzare e semplificare i procedimenti amministrativi, migliorando così la capacità operativa degli enti coinvolti

Verso il 2027: opportunità e sfide.

L’Abruzzo si avvia verso il 2027 con un importante riconoscimento: l’inserimento tra le Regionali Innovation Valleys della Commissione Europea, entrando in una élite di aree ad alta innovazione. Questo riconoscimento offre nuove opportunità per guidare i processi di innovazione, consolidando il ruolo della Regione come laboratorio di buone pratiche replicabili a livello nazionale e internazionale. La Regione Abruzzo si presenta come un laboratorio di buone pratiche, con modelli di collaborazione interistituzionale replicabili a livello nazionale e internazionale. Questo approccio potrà consolidare il ruolo della Regione come leader nell’attuazione delle politiche di coesione, contribuendo a costruire un futuro sostenibile e inclusivo per tutti i suoi cittadini.

Articolo a cura della redazione